9 agosto, la pausa è terminata, ci si appresta a partire per il Trentino, più precisamente la val di sole, meravigliosa valle incastonata fra il gruppo delle Dolomiti di Brenta e il gruppo dell’Adamello a sud, la catena delle Maddalene e il gruppo Ortles Cevedale a nord. il ritrovo è stato fissato alle 9 di mattina a Brescia, sono tutti puntuali pronti per caricare borse, valige, zaini e sacchi a pelo. C’è pure chi porta la televisione per partite notturne con la PlayStation. Sono con noi, per tutta la tournée i ragazzi della cooperativa “Tonini Boninsegna” della Cooperativa “La mongolfiera” del Fo.B.A.P. di Brescia e cooperativa “Il Gabbiano” di Pontevico. Sarà un lungo viaggio attraverso tutta la Val Camonica con prima tappa ad Ossana per scaricare le valige, per poi tornare in quel di Ponte di Legno per lo spettacolo. Sul percorso costeggiamo il lago d’Iseo, il sole fa tuffare i propri raggi in questo specchio d’acqua, con il movimento delle onde i riflessi di luce sembra giochino a rincorrersi. Si riesce ad intravedere un motoscafo che scivola veloce sull’acqua e facendo evoluzioni lascia la scia come un aereo nel cielo. Qualche barca a vela si fa trasportare dal lento rollio delle onde e dal vento tipico del lago d’Iseo, conosciuto come “l’Ora”, che accompagna gli scafi verso Monte Isola.
Dalla cima dell’isola si presenta, in tutta la sua importanza, il Santuario della Madonna della Ceriola. Costruito intorno alla metà del quinto secolo da San Vigilio, ai tempi vescovo di Brescia. Si dice che fu intitolato alla Madonna della Ceriola perché l’effigie della Madonna venne scolpita in un ceppo di cerro. La mente corre indietro nel tempo nel tentativo di capire come possano aver realizzato una struttura cosi imponente in un posto tanto impervio, non avendo le tecnologie e i mezzi di cui disponiamo ora. Ma soprattutto, come mai queste strutture sono ancora presenti dopo più di 1500 anni e quelle che furono costruite negli anni 70 cadono già a pezzi. Mah?!
Mentre il cervello macina domande, il buio delle gallerie mi sorprende e mi fa tornare con i piedi per terra… anzi sul camion. Chiudiamo per bene i finestrini del mezzo per evitare di intossicarci con i gas di scarico dei camion e delle macchine, ogni tanto qualche spiraglio di luce tra una galleria e l’altra ci permette di abbassare i finestrini per far entrare un po di aria nuova. il viaggio prosegue senza interruzioni e in men che non si dica all’uscita dell’ultima galleria, abbandoniamo il parco dell’alto Sebino, e la Val Camonica ci si presenta in tutto il suo splendore. Il verde delle piante e dei prati la fa da padrone sulle montagne, nonostante il periodo siccitoso. Si vedono i paesi arroccati sui crinali dei monti, qualche sparuto campo di granoturco ogni tanto fa capolino tra gli appezzamenti destinati principalmente a fieno per le mucche. Ad un certo punto il mio sguardo si posa su un terreno pieno di macigni, siamo a Niardo. Sono i segni della frana che giorni fa ha colpito il centro del paese, un paese che pian piano sta tornando alla normalità. Ci lasciamo questi segni di distruzione alle spalle pensando a quelle famiglie che in un momento si sono ritrovate senza più nulla. Maciniamo km, il camion da qualche segnale di stanchezza, ma siamo oramai al passo del Tonale.
La riproduzione della Vittoria Alata ( uno dei simboli di Brescia) posizionata sopra il sacrario militare, ci indica che stiamo uscendo dalla provincia di Brescia e stiamo entrando in Trentino, tra mezz’ora saremo a destinazione.
Le case con tetti spioventi e i balconi ricolmi di gerani fioriti, ci accolgono ad ogni angolo di strada, nugoli di turisti con pantaloncini corti e scarponi, passeggiano per le vie del paese muniti di bastoncini da passeggio di svariati colori che vanno dal giallo flou, al grigio, al blu e qualche giovanotto osa addirittura con l’arancione. Sulla strada non troviamo traffico, nonostante la numerosa presenza di vacanzieri. Ci lasciamo alle spalle Vermiglio e ci avviciniamo sempre più al nostro campo base. Siamo oramai ad Ossana, ancora una salita e sarà, per oggi, l’ultimo sforzo per il nostro mezzo.
SIAMO ARRIVATI!! leggo negli occhi dei nostri ragazzi tanta felicità per essere finalmente sul posto. La temperatura che troviamo non ci fa rimpiangere quella della partenza, l’aria è fresca, tutt’intorno la quiete, il verde dei prati e dei pini rende questo angolo del trentino, un paradiso. Il castello di Ossana con la sua torre sembra darci il benvenuto.
Scarichiamo le valige per portarle in camera, i ragazzi scherzano e ridono tra di loro, mentre svuotano i bagagli, mentre nei corridoi echeggia la voce del Nonno: “Partenza alle ore 15.30, fatevi trovare pronti!!!” Ora comincia la vera avventura…
continua…